AUTORE: Redazione – DATA: 15 novembre 2021
Per l’edizione 2021 (classifica Desi) dell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (Desi) l’Italia si colloca al 20/o posto fra i 27 Stati membri dell’Ue, dal 25/o dell’edizione precedente.
L’Italia è però “significativamente in ritardo rispetto ad altri paesi dell’Ue in termini di capitale umano” si legge nel rapporto della classifica Desi.
Nel 2021 la Commissione ha adeguato il Desi affinché rispecchiasse le due principali iniziative politiche che avranno un impatto sulla trasformazione digitale nell’Ue nel corso dei prossimi anni: il dispositivo per la ripresa e la resilienza e la bussola per il decennio digitale. Gli indicatori sono ora 4 (non c’è più l’uso dei servizi digitali). L’Italia si colloca al al 25mo posto per capitale umano. Solo il 42 % delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni possiede perlomeno competenze digitali di base (56 % nell’Ue) e solo il 22 % dispone di competenze digitali superiori a quelle di base (31 % nell’Ue).
La percentuale di specialisti Tic in Italia è pari al 3,6 % dell’occupazione totale, ancora al di sotto della media Ue (4,3 %). Solo l’1,3 % dei laureati italiani sceglie discipline Tic, un dato ben al di sotto della media Ue, mentre la questione di genere è nella media.
“In conclusione, l’Italia deve far fronte a notevoli carenze nelle competenze digitali di base e avanzate, che rischiano di tradursi nell’esclusione digitale di una parte significativa della popolazione e di limitare la capacità di innovazione delle imprese. La Strategia Nazionale per le Competenze Digitali rappresenta un risultato importante e un’opportunità per colmare questo divario” sottolinea il rapporto. (ANSA).