Il confronto tra le forza di governo ha assunto toni alti per via della strategia da adottare nei confronti dell’eurogruppo sull’utilizzo del MES – Fondo Salva Stati o lo strumento degli Eurobond. La scelta quindi si divide tra: linea di credito per somme fino al 2% del Prodotto lordo del Paese in difficoltà, accessibile a tutti gli Stati senza condizioni eccetto che il denaro sia usato per il «finanziamento diretto o indiretto dei costi sanitari, di cura e prevenzione dovuti alla crisi Covid-19 reso disponibile dal Mes, il Meccanismo europeo di stabilità; gli eurobond titoli di debito tramite i quali tutti gli Stati membri dell’UE diventano responsabili del debito in maniera congiunta. Si auspica che l’intesa sarà raggiunta per il 23 aprile al prossimo Consiglio UE dove le proposte dell’Eurogruppo devono ottenere il via libera definitivo.

Nel frattempo arriva l’allarme anche da Bankitalia che ha sottolineato come le stime indicano che tra marzo e luglio il fabbisogno aggiuntivo di liquidità delle imprese possa raggiungere i 50 miliardi in base alla relazione del Capo del Dipartimento Vigilanza Bancaria e finanziaria di Bankitalia.

Alla situazione di preoccupazione generale si aggiungono le stime del Fondo Monetario Internazionale, le quali mostrano come l’Italia sia il Paese a registrare la contrazione economica più violenta a causa del coronavirus quest’anno con una caduta del Prodotto interno lordo (Pil) nel 2020 che dovrebbe essere del 9,1%, seguita da un rimbalzo del 4,8% l’anno prossimo (sufficiente dunque a recuperare solo metà dei livelli di reddito perduti in questi mesi). Anche altri Paesi europei, secondo l’Fmi, faranno registrare recessioni così profonde da superare quelle già gravissime seguite al fallimento di Lehman Brothers poco più di dieci anni fa. In Germania la contrazione economica dovrebbe essere del 7% quest’anno, in Francia si dovrebbe arrivare a un crollo del Pil del 7,2% nel 2020. Il Pil del Regno Unito potrebbe ridursi del 13% con una perdita di 2 milioni di posti di lavoro.

Occorre come più volte ribadito anche dal Decreto Connessioni, promosso dall’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, ad agire con grande forza e rapidità, per sostenere il comparto sanitario e le persone colpite dal coronavirus, per supportare le famiglie e i giovani, per salvaguardare il comparto economico e industriale dell’Italia. Il presidente ANGI, Gabriele Ferrieri, in aggiunta aveva sottolineato l’importanza di adottare misure straordinarie e provvedimenti economici mirati per rispondere prontamente all’emergenza, in altre parole un vero e proprio Piano Marshall, per quelli che in molti hanno definito la peggiore recessione dal 1930 ad oggi.

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