AUTORE: Redazione    –     DATA: 28 marzo 2021

I contributi a fondo perduto 2021 con il decreto sostegni arriveranno alle nuove categorie beneficiarie dei professionisti e delle imprese. Lo attendevano con trepidazione dallo scorso maggio ma è entrato in vigore solo il 23 marzo 2021 affiancato dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate con modulo e istruzioni dettagliate per richiedere il nuovo contributo, delineato nell’articolo 1 del DL n.41 del 22 marzo 2021.

Tali ristori con il decreto sostegni serviranno a indennizzare un numero di 3 milioni di persone che hanno subito consistenti danni economici dovuti al Covid-19 al fine di indennizzarli, almeno in parte, della grave perdita.

  • Inizio invio domande: dal 30 marzo 2021;
  • Scadenza domande: 28 maggio 2021.

La scadenza del 28 maggio è il termine ultimo anche per l’invio della domanda sostitutiva, nel caso in cui vi siano stati errori documentali nella prima istanza di accesso ai fondi presentata dal contribuente.

Al fine di sostenere con il decreto sostegni le attività economiche dei soggetti titolari di partita IVA (residenti o stabiliti nel territorio italiano) colpite dall’emergenza epidemiologica sono stati stanziati circa 11,5 miliardi di euro.

Chi può beneficiare del contributo:

  • coloro che svolgono attività d’impresa;
  • arte o professione;
  • producono reddito agrario.

Servono particolari requisiti per accedere ai ristori?

  • determinante resta il calo di fatturato, che deve esser pari almeno al 30% confrontando l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi tra il 2020 e 2019, prima della pandemia;
  • codici ATECOnon rappresentano più un elemento rilevante per l’accesso.

Ai soggetti che hanno attivato la partita IVA dal 1° gennaio 2019 il contributo spetta anche in assenza dei requisiti del calo del fatturato, si legge nel testo del decreto bollinato dalla Ragioneria dello Stato.

Per calcolare l’importo del ristoro erogato si applicano cinque aliquote diverse variabili dal 20 al 60% in base all’ammontare del fatturato dichiarato tra il 2019 e 2020:

  • 60% della perdita media mensile per fatturati inferiori a 100.000 euro
  • 50% per fatturati fra 100.000 e 400.000 euro
  • 40% per fatturati fra 400.000 e 1 milione di euro
  • 30% per fatturati fra 1 e 5 milioni di euro
  • 20% per fatturati fra 5 e 10 milioni di euro

Fonte: Governo

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