AUTORE: Redazione     –     DATA: 19 Settembre 2020

Il Decreto Semplificazione e innovazione digitale è legge, dopo la pubblicazione avvenuta sulla Gazzetta Ufficiale.

Si tratta di un provvedimento importante, finalizzato ad accelerare la digitalizzazione al servizio di cittadini e imprese, per semplificare i loro rapporti con la Pubblica amministrazione e contribuire al rilancio economico del Paese dopo la crisi generata dalla pandemia.

Entro il 28 febbraio 2021 le amministrazioni sono tenute ad avviare i loro processi di trasformazione digitale. I servizi pubblici dovranno diventare quindi fruibili attraverso lo smartphone, lo strumento più usato dagli italiani per comunicare a distanza. Fissando questa scadenza è stata prevista flessibilità per i piccoli Comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti, per tenere conto delle difficoltà legate all’emergenza Covid-19.

La transizione digitale passa attraverso la cultura dell’innovazione ossia la predisposizione della pubblica amministrazione ad utilizzare nuovi approcci e nuove tecnologie offerte dal mercato per rispondere alle sfide della nostra società in campi diversi come la mobilità, la medicina e altro.

Per questo la norma del decreto su “diritto a innovare” prevede procedure semplificate di cui beneficeranno imprese, start up e centri di ricerca per sperimentare progetti innovativi per lo sviluppo.

La data del 28 febbraio 2021 è anche quella entro la quale l’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e CIE (Carta d’identità elettronica italiana) diventeranno le sole credenziali per accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione. La novità riguarda tutte le  amministrazioni: quella nazionale, quelle territoriali, gli enti pubblici, le agenzie. Inoltre, SPID e CIE avranno lo stesso valore di un qualsiasi documento d’identità nello svolgimento di pratiche amministrative online.

Fra le novità del Decreto, l’app IO sarà il canale per accedere da smartphone a tutti i servizi pubblici resi in digitale.
Il decreto introduce per i vari rami della Pubblica amministrazione l’obbligo di rendere fruibili i propri servizi in rete tramite l’applicazione IO.

L’applicazione IO, attraverso un apposito servizio, consentirà ai cittadini di effettuare autocertificazioni o di presentare istanze e dichiarazioni utilizzando il proprio telefono cellulare. Con IO si potranno effettuare i pagamenti alla Pubblica amministrazione attraverso la piattaforma PagoPa, integrata nell’app.

Per cittadini e imprese forniti di domicilio digitale la raccomandata cartacea sarà sostituita da una comunicazione digitale, un sistema più semplice e sicuro per la notifica degli atti amministrativi. Resta confermata, per i cittadini che non possiedono un domicilio digitale, la procedura di recapito attraverso posta ordinaria.

Gli obblighi di rendere accessibili gli strumenti informatici ai cittadini con disabilità, che erano già previsti per la Pubblica amministrazione, vengono estesi a società private. Per la precisione, a quelle che negli ultimi tre anni hanno avuto un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro e che offrono servizi al pubblico attraverso siti web o applicazioni sul telefonino.

Il Decreto Semplificazione introduce misure che semplificano la gestione e il funzionamento della Piattaforma digitale nazionale dati.
Attraverso questa piattaforma vengono resi immediatamente interrogabili, disponibili e fruibili i dati dei vari rami della Pubblica amministrazione. Le norme non ampliano le informazioni a cui la Pubblica amministrazione può accedere, ma rendono più facile la modalità di condivisione dei dati tra i diversi uffici.

La piattaforma consentirà inoltre di valorizzare e rendere immediatamente disponibili alle amministrazioni notevoli flussi di dati aggregati e anonimizzati.

Le norme pongono le premesse della Le norme pongono le premesse della possibile creazione di un cloud nazionale.

Con il Decreto Semplificazione viene introdotto per la Pubblica amministrazione l’obbligo
di migrare i propri Centri elaborazione dati (Ced) che non hanno i requisiti di
sicurezza fissati dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) verso un’infrastruttura ad
alta affidabilità, localizzata in Italia. In alternativa i vari rami della Pubblica
amministrazione possono far migrare i loro servizi verso soluzioni cloud che
rispettano le caratteristiche di sicurezza, qualità e livello delle prestazioni
definite dall’Agid.

Il Decreto Semplificazione dispone che quella digitale diventi la modalità abituale di comunicare tra uffici pubblici e tra amministrazioni e cittadini.
Anche nella modalità di lavoro il settore pubblico attraversa una fase di
cambiamento. Per rendere possibile il ricorso al lavoro agile a distanza (smart
working), la Pubblica amministrazione è tenuta a dotarsi di beni, servizi e sistemi
informatici idonei a consentire l’accesso da remoto ai propri dipendenti. Questo
deve avvenire nel rispetto dello Statuto dei lavoratori e delle disposizioni in
materia di sicurezza delle reti e dei dati.

Infine, il Decreto Semplificazione pone le premesse per agevolare imprese, start up, università ed enti di ricerca che intendono sperimentare progetti di innovazione e digitalizzazione potenzialmente utili allo sviluppo del nostro Paese.

La sperimentazione potrà essere autorizzata in alcuni casi in deroga a norme vigenti, dal Dipartimento per la trasformazione digitale e dal Ministero dello sviluppo economico. Se l’iniziativa promossa dimostrerà di avere un impatto sociale positivo, si attiverà una procedura volta a promuovere eventuali modifiche normative che si rivelassero  indispensabili per consentire all’attività sperimentata di essere svolta anche in seguito.

Fonte: 01net.it

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