AUTORE: Redazione    –     DATA: 26 ottobre 2020

Mancano ormai pochi giorni all’inizio della campagna agrumicoltura siciliana e per comprendere in quale scenario il comparto si troverà a operare, parla Giuseppe di Silvestro, presidente dell’OP Rossa di Sicilia, il quale ci ha fornito più di uno spunto interessante.

“Lo scenario produttivo e commerciale in agrumicoltura – ha esordito il presidente – cambia giorno per giorno e stiamo cercando di mettere a punto gli ultimi dettagli per meglio programmare la campagna che, ormai, è in dirittura di arrivo. Se per le produzioni giovani, intese come impianti di recente messa a dimora, non sembrano esserci problemi qualitativi, resta però aperta la questione in termini di resa e qualità produttiva per gli impianti più vecchi. Restiamo a vedere cosa succederà, perché al momento è ancora difficile fare delle stime precise”.

“Per fortuna in agrumicoltura stiamo vedendo i risultati degli investimenti fatti 5/6 anni fa – ha proseguito l’esperto – che adesso ci restituiscono prodotti con pezzatura e aspetto estetico molto superiori rispetto a quelli degli anni precedenti, quando attingevamo esclusivamente ai nostri agrumeti storici. Fermi restando gli aspetti organolettici, che non sono mai stati in discussione, adesso abbiamo effettivamente un prodotto più attraente”.

“Al momento in agrumicoltura avvertiamo una tendenza in crescita nei consumi per i noti temi salutistici – rivela Di Silvestro – che quest’anno sono particolarmente sentiti. Al centro dell’interesse del consumatore finale permangono il contenuto vitaminico e le proprietà nutraceutiche di un po’ tutti gli agrumi, ma con un forte orientamento verso l’arancia rossa”, non è un caso se a una sempre maggiore preferenza per le arance pigmentate corrisponde una crescita di superfici ad esse dedicate, anche all’estero.

“Ciò non vuol dire che siamo rimasti fermi e inerti sul piano dell’innovazione dell’agrumicoltura- aggiunge – infatti abbiamo posto grande attenzione al miglioramento delle varietà rosse, ammodernando i nostri impianti, esigenza stimolata paradossalmente anche dalla presenza del Virus Tristeza (CTV). Le nostre varietà più significative sono TDV, Ippolito, Tarocco Rosso, Sant’Alfio, Meli oltre al Moro. Un ruolo molto importante è rivestito anche dai portinnesti, quali Garizzo, C35, Citrumelo, C22 e Volkameriano. A differenza di quanto si possa pensare, la nostra OP ha provveduto a stimolare la riconversione degli impianti grazie a investimenti effettuati attraverso i programmi operativi sviluppati con l’OCM Ortofrutta”.

“Per quanto riguarda i nostri mercati sull’agrumicoltura- conclude il presidente Di Silvestro – dopo un passato rivolto fortemente all’export, abbiamo deciso di indirizzare la nostra commercializzazione verso il mercato italiano, dove la presenza di un consumatore attento alle caratteristiche organolettiche e salutistiche del prodotto, consente una giusta valorizzazione, mentre l’estero guarda più al rapporto quantità /prezzo che, chiaramente, risente della concorrenza dei paesi terzi. Ciò nonostante continuiamo comunque ad esportare, con una predilezione verso Belgio e Polonia”.

Fonte: Fresh Plaza

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