AUTORE: Redazione    –     DATA: 02 Settembre 2022

ettembre è arrivato e molteplici sono i dossier di grande attualità sui tavoli istituzionali. Si parte dal tema della crisi energetica, all’attuazione della transizione ecologica, fino ad arrivare alla transizione digitale ed alla sua evoluzione. Una consapevolezza diffusa che questa campagna elettorale porta i partiti a dover rispondere a temi e dinamiche completamente nuove ed inedite al dibattito politico classico italiano.

Si parte proprio dal tema del digitale, materia centrale negli ultimi tre governi, tanto da aver creato un ministero dedicato e dove oggi su tale comparto i partiti dedicano poche righe sui programmi elettorali, soprattutto se applicato ad un cambio di paradigma e di approccio completamente inedito da quando esiste “l’epoca pre e post Covid”.

Una scelta condivisa a livello politico che rischia di tradire però le aspettative del PNRR e soprattutto dei suoi protagonisti, ossia la Next Generation che ha visto in tale piano un riscatto morale politico senza precedenti.

Ebbene secondo l’ANGI (Associazione Nazionale Giovani Innovatori) che da anni è attiva a monitorare e a stimolare il dibattito pubblico su tali tematiche, attraverso non solo eventi, ma soprattutto attraverso audizioni e proposte condivise con le aule di Camera e Senato e con i Ministeri competenti, ritiene centrale non disperdere un patrimonio umano di competenze e progetti che oggi non solo hanno un valore, ma danno una chiara chiave interpretativa di come il nostro Paese può essere nuovamente pioniere nella sfida del futuro su molteplici scenari, quali quello della competitività e dello sviluppo sostenibile, grazie proprio ad un investimento strategico nella formazione e nella crescita di una coscienza nazionale digitale.

Su questo punto è indicativa la necessità di nuove basi culturali per affrontare il mercato a firma 5.0 in cui l’intelligenza artificiale e big data stanno modificando i grandi asset della produzione del valore e da domani anche le nostre abitudini e la nostra vita lavorativa e non contrastarli o ridurli a paragrafi a pie di pagina.

Fondamentale sarà rimuovere le difficoltà che frenano le famiglie e le imprese ad avere una connettività diffusa e stabile in tutta la penisola italiana, garantendo servizi, sviluppo, progresso e benessere nei territori in maniera equa e competitiva non solo a livello territoriale, ma soprattutto a livello internazionale. Oggi un’impresa non può permettersi di avere un gap per natalità, ma viceversa possedere la stessa rete di servizi pubblici in maniera agevolata ed in grado di fornire quel know how che possa valorizzare il privato nella ricerca e nell’ampliamento di mercato.

Tante sono quindi le sfide su cui le forze politiche dovranno confrontarsi e auspichiamo un coinvolgimento attivo, come già fatto in questi anni, in un percorso di valore che possa testimoniare ancora una volta l’importanza dei giovani, dell’innovazione italiana e della sua forza propulsiva.

Fonte: Today

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