AUTORE: Redazione    –     DATA: 17 gennaio 2022

Aiuti alle imprese – Pandemia e restrizioni tornano ad imperversare e la crescita economica risente di una situazione contingente ormai che dura da moltissimi mesi. La visione, tuttavia, di ripresa per l’Italia non è cambiata e ora che ci si appresta anche all’elezione del nuovo capo dello stato, diventa ancora più urgente mantenere lo status economico e sociale in equilibrio. Parte di questo intento è arrivato dalla manovra finanziaria per l’anno 2022 in cui sono state introdotte numerose azioni a sostegno di imprese e startup con l’obiettivo di far convergere la ripresa all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità, come più volte evidenziato dagli appelli della società civile, tra i più autorevoli quello dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori.

Nella legge di bilancio in vigore dal 1° gennaio 2022 sono state infatti introdotte misure per la competitività del sistema produttivo italiano e delle imprese, con incentivi per investimenti in transizione digitale e green, un nuovo fondo per la transizione industriale, norme anti-delocalizzazioni, contratti di sviluppo, proroga della Nuova Sabatini, rifinanziamento del Fondo di garanzia PMI, riforma del Patent box, sostegni contro il caro bollette.

Si tratta di misure e aiuti alle imprese che saranno ulteriormente rafforzate dal Governo: il duplice obiettivo è infatti quello di agire lungo la direttrice degli obiettivi di sviluppo e rilancio economico fissati dal PNRR (trasformazione digitale e green dei processi produttivi, attrazione di investimenti nazionali e internazionali) e lungo quella degli aiuti e dei ristori per la ripartenza post-Covid e della tutela dei lavoratori coinvolti da aziende in crisi.

In particolare, per gli aiuti alle imprese si segnala un fondo speciale di 100 milioni di euro favorisce il prepensionamento di lavoratori di aziende in crisi ed anche l’assunzione agevolata da decontribuzione totale per chi assume a tempo indeterminato queste figure. Rifinanziati poi con 450 milioni di euro i contratti di sviluppo, strumento di politica industriale che permette di agevolare i progetti di investimento a sostegno della competitività.

E a sostegno delle imprese che investono, sono state rifinanziate due misure chiave per le PMI italiane: la Nuova Sabatini (900 milioni di euro dal 2022 al 2026) e il Fondo di Garanzia (con ulteriori 3 miliardi fino al 2027). La riforma del Patent Box prevede invece che l’incentivo passi dal 90% al 110%, escludendo però dai beni agevolabili i marchi di impresa.

Istituito poi presso il Ministero dello Sviluppo Economico un Fondo per la transizione industriale, con dotazione di 150 milioni dal 2022, volto a favorire l’adeguamento sostenibile del sistema produttivo nazionale, con agevolazioni alle imprese che investono in efficientamento energetico, riutilizzo e impiego produttivo di materie prime e riciclate. Prorogate anche le misure fiscali che prevedono crediti d’imposta per investimenti in ambito Industria e Transizione 4.0, nonché per quelli in R&S (Ricerca e Sviluppo), transizione ecologica e innovazione tecnologica.

Infine, alla riforma degli scaglioni IRPEF e delle relative aliquote, la Manovra 2022 prevede un parallelo percorso di riduzione delle tasse per quanto concerne l’IRAP. In particolare, si comincia con la cancellazione IRAP dell’imposta per le ditte individuali, gli autonomi e i professionisti, interessando una platea di 835mila autonomi e professionisti con partita IVA, attraverso uno stanziamento di un miliardo nel 2022 e di 1,2 miliardi dal 2023. Finanziato anche con 3,8 miliardi di euro un intervento mirato a contrastare il rincaro delle bollette e ridurre i costi delle utenze elettriche e del gas.

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