La regolamentazione dell’intelligenza artificiale deve andare di pari passo con le esigenze economiche del mercato, evitando che il primato della “regolazione” vada a ledere la necessità di essere primi nell’ “innovazione”. È l’appello dell’ANGI-Associazione Nazionale Giovani Innovatori – evidenzia il Presidente Gabriele Ferrieri – che ha richiesto alle commissioni TLC e Attività produttive un focus specifico sull’impresa innovativa che opera nel contesto delle tecnologie abilitanti dell’intelligenza artificiale.

La richiesta arriva a margine dell’audizione delle Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive, nell’ambito dell’esame della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce regole armonizzate sull’intelligenza artificiale (legge sull’intelligenza artificiale) e modifica alcuni atti legislativi dell’Unione”.

Sì alla regolamentazione, no ai freni all’innovazione

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale deve essere regolamentato, sin dallo sviluppo, garantendo anche meccanismi sanzionatori in mancanza di ottemperanza alle norme imposte dall’autorità pubblica.

“Nel documento inviato alle commissioni come ANGI – prosegue il Presidente Ferrieri (già ForbesU30) – abbiamo raccomandato che i costi di compliance per PMI e startup e l’ottenimento della certificazione CE per i sistemi di IA (ad alto rischio) non gravino sulle imprese innovative; di garantire l’accesso facilitato a spazi di sperimentazione normativa come i sandbox e ad evitare che le procedure di audit gravino sulle PMI e startup; di migliorare gli investimenti nazionali in ricerca&sviluppo, mobilitando anche le risorse del PNRR; a promuovere l’ampliamento dei poteri dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni al fine di garantire la sicurezza dei dati dei consumatori, i diritti dei lavoratori digitali, i modelli redistributivi che incidono sul commercio elettronico, sulla logistica, sulla finanza, sul turismo, sull’industria e sull’agricoltura; infine, l’istituzione di una commissione bicamerale che possa produrre una legislazione specifica degli sviluppi dell’innovazione e sul PNRR. Come ha indicato il presidente del Copasir Adolfo Urso, le capacità cyber della Nazione devono essere amplificate a scudo delle nostre infrastrutture strategiche”.

L’Italia può diventare un centro di Intelligenza Artificiale a livello globale

Queste politiche pertanto avranno l’obiettivo di rendere l’Italia un centro sull’intelligenza artificiale competitivo a livello globale, rafforzando la ricerca e incentivando il trasferimento tecnologico. Per rispondere a queste sfide si auspica ci saranno fonti di investimento europee e nazionali, al fine così di sostenere ciascuna politica per una completa realizzazione di progresso in campo IA. L’intelligenza artificiale, se usata correttamente e con il giusto approccio etico, può garantire dei benefici per l’intera umanità per mezzo delle sue numerose applicazioni, dal campo dell’innovazione a quello della digitalizzazione, fino al sostegno della sostenibilità ambientale e della transizione energetica, tutti sinonimi di futuro per uno sviluppo globale per il benessere del pianeta e dei cittadini del mondo.

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