Straordinario successo di pubblico e di contenuti la manifestazione “Innovation Made in Italy Conference”, andata in scena oggi nel Salone degli Arazzi nell’esclusivo complesso di Palazzo Piacentini presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e promossa dall’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell’innovazione e del digitale in Italia. Appuntamento nato per evidenziare il ruolo dell’innovazione e della trasformazione digitale come elementi fondamentali per il sostegno e lo sviluppo delle imprese all’insegna del Made in Italy e della sostenibilità. Iniziativa che ha ricevuto il plauso dalle istituzioni con il patrocinio degli Uffici del Parlamento Europeo in Italia, della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

“L’innovazione e la trasformazione digitale sono due assi portanti per lo sviluppo delle imprese e la valorizzazione del Made in Italy. Siamo lieti oggi di aver potuto evidenziare, attraverso le testimonianze di alcune delle più importanti ed autorevoli corporate italiane, la visione in termini di crescita e di investimenti che si stanno portando avanti nei cluster strategici del nostro ecosistema paese, sottolineando i punti di forza e specificando le azioni migliorative per quelli che saranno i pilastri del nostro manifesto per il Made in Italy. Un percorso, pertanto, che partirà da una sinergia tra le istituzioni e gli stakeholder del mondo delle imprese con al centro i giovani innovatori e che vedrà protagoniste le eccellenze del nostro Paese. Un ringraziamento particolare al Ministro Urso e alle istituzioni europee con i quali porteremo avanti il nostro percorso mettendo al centro l’innovazione e le future generazioni a sostegno dell’Italia e del comparto imprese”. Così il Presidente dell’ANGI, Gabriele Ferrieri (già ForbesU30).

“Come Governo abbiamo da subito portato avanti azioni che mirano a supportare al meglio la nostra economia e l’occupazione anche e soprattutto per le nuove generazioni, che sono la vera molla del nostro Paese. Il nostro obiettivo è permettere ai giovani laureati di restare nel nostro Paese rendendoli professionalmente competitivi.” Così il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso.

Nel corso dei lavori sono intervenuti in rappresentanza delle istituzioni e delle agenzie governative anche Carlo Corazza Direttore del Parlamento Europeo in Italia, Massimo Pronio Responsabile Comunicazione Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Luca Giuseppe Rigoni Responsabile delle Relazioni Istituzionali – Dipartimento per la trasformazione digitale – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Valeria De Flaviis Head of Innovation Lab & Digital Transformation CDP – Cassa Depositi e Prestiti, Alessandro Coppola Direttore Innovazione e Sviluppo Agenzia ENEA – Ministero dell’Ambiente.

La manifestazione è stata occasione anche per presentare i dati dell’Osservatorio sul Made in Italy condotto da ANGI Ricerche in collaborazione con LAB21.01. “I prodotti italiani nel mondo sono apprezzati e valorizzati quasi in maniera plebiscitaria a prescindere dal paese in cui vengono esportati, ma come giudicano gli italiani i prodotti “Made in Italy”. 8 italiani su 10 (79,8%) nel momento dell’acquisto di un prodotto ritengono importante che sia targato “Made in Italy” percentuale di gradimento che arriva a toccare quota 85,9% per coloro che ritengono che sia molto o abbastanza importante che il prodotto acquistato abbia il bollino “fatto in Italia”- spiega il professor Roberto Baldassari Direttore Generale LAB21.01 e Direttore del Comitato Scientifico ANGI (Associazione Nazionale Giovani Innovatori) – infatti non solo gli stranieri ma anche gli italiani cercano e apprezzano i maniera distintiva il tricolore come garanzia di qualità ed eccellenza. I principali settori del Made in Italy pongono al primo posto l’abbigliamento (38,2%), seguito dal settore alimentare (29,7%), dall’arredamento (19,7%) e dall’automazione (12,4%). Attenzione però, come spesso accade, le eccellenze vengono imitate e contraffatte: solo il comparto agroalimentare ha generato nel 2022 per coldiretti volumi pari a 120.000 miliardi di euro. Cosa fare dunque per arginare la contraffazione? Gli italiani anche qui hanno le idee chiare, al primo posto c’è il controllo da parte delle autorità preposte (32,4%), l’autenticazione dei prodotti (27,8%), gli accordi tra gli stati (21,2%) e la tracciabilità sicura (18,6%). Per favorire il Made in Italy al primo posto il sostegno economico – fiscale alle imprese italiani con il 35,8% delle preferenze, al secondo posto con il 34,7% troviamo le iniziative promozionali per le imprese e in terza posizione il supporto alle imprese con analisi dei mercati esteri.

A seguire tra le testimonianze delle imprese e dei tecnici d’area, sono intervenuti a portare la loro preziosa visione: Francesco Tramontin VP Group Public Policy Center and Eu Institutional Affairs Gruppo Ferrero, Olga Bologna Chief Strategy & Investor Relations Officer illycaffè, Francesca Bardelli Nonino Digital Communication Manager Nonino Distillatori, Marco Pietrucci Head of Innovation Terna, Daniele Francesco Ali Head of Cyber Security and Digital Solutions Fincantieri, Claudio Lubatti Head of Relazioni Istituzionali con Ecosistema Innovazione Intesa Sanpaolo Innovation Center, Daniele Lombardo Group Institutional Relations and Communication Director TeamSystem, Sandro De Poli Presidente Avio Aero, Marco Bassoli VP Firearm Technologies and R&D Fabbrica d’Armi Pietro Beretta, Andrea Ghislandi Chief Business Officer Sababa Security, Claudio Majavacca Amministratore Delegato Aywyn – Gruppo Dimensione, Emanuele Calà VP Innovation & Quality Aeroporti di Roma, Domenico Pellegrino Chief Executive Officer Gruppo Bluvacanze, Prof. Francesco Di Ciommo Prorettore della Luiss Guido Carli di Roma, Prof. Nino Carmine Cafasso Esperto giuslavorista e Ceo dello Studio Cafasso & Figli, Cris Nulli Founder Appetite for Disruption Platform e Santo Versace Presidente Fondazione Altagamma e Presidente Minerva Pictures.

 

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