AUTORE: Redazione    –     DATA: 24 gennaio 2022

Smart city, idee, proposte e applicazioni del mondo innovazione per le città italiane. A gran voce arriva l’appello dei giovani innovatori italiani, come evidenziato nei memoriali presentati in Parlamento presso le audizioni della Commissione Bilancio e Affari Costituzionali della Camera da parte dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori che, come punto di riferimento dell’innovazione in Italia, ha portato alla luce importanti spunti e idee su come l’innovazione può e potrà essere un motore propulsivo per il rilancio e lo sviluppo dell’Italia.

Partendo dalle smart city, il digitale può aiutare l’innovazione urbanistica, coniugando maggiore efficienza dei servizi e riduzione dei costi, sia economici che di salute. La sensorizzazione può essere moltiplicatrice in vari settori. Pertanto, occorre ripensare in ottica di “smart street”, con dispositivi intelligenti per monitorare i flussi di traffico, la disponibilità di parcheggi, i livelli di inquinamento acustico, la qualità della manutenzione stradale e la qualità dell’aria. La sensoristica per le smart city può pertanto aiutare a sviluppare il cosiddetto “smart parking”, una strategia di parcheggio che combina la tecnologia con l’innovazione umana, così da utilizzare il minor numero di risorse possibili per ottenere un parcheggio di veicoli più veloce, facile e ottimizzato durante il periodo in cui queste vetture restano inutilizzate, creando una mappa dei parcheggi in tempo reale.

L’illuminazione stradale standard legata al mondo smart city è costosa da mantenere e far funzionare per i comuni e in alcuni casi sono inquinanti. Il passaggio alla tecnologia LED offre alle città l’opportunità di trasformare i lampioni da un “energivori”, consumatori di energia e denaro, in un “bene vivo”, che produce entrate. I lampioni stradali a LED di nuova generazione possono fungere da piattaforma per una serie di tecnologie di rilevamento che raccolgono dati su condizioni meteorologiche, inquinamento, attività sismica, movimento del traffico e delle persone, rumore e inquinamento atmosferico. Collegando questi pali stradali intelligenti in una rete, è possibile percepire cosa sta succedendo in una città in tempo reale e fornire soluzioni innovative in aree come la sicurezza pubblici. Sugli stessi, come avvenuto in altri contesti, sarà possibile introdurre ripetitori per la connessione internet in FWA.

In merito alla mobilità, il trasporto pubblico locale deve completare la propria transizione verso l’elettrico, migliorando la qualità̀ dell’aria nell’ambiente urbano, riducendo le emissioni di CO2, riducendo l’inquinamento acustico urbano, abbattendo i costi operativi rispetto al diesel (vantaggio economico rispetto all’utilizzo di combustibili importati e minori costi di manutenzione) e offrendo un servizio migliore, più̀ confortevole e più̀ ampio al cittadino. La rete elettrica intelligente fornirà anche alle aziende elettriche e i sistemi di utility i mezzi per incrementare l’affidabilità̀ del sistema, incrementare la solidità̀ del mercato e ridurre i costi complessivi del sistema energetico. Occorre pertanto un investimento iniziale per creare una rete di contatori intelligenti nelle città con importanti i risparmi finanziari a lungo termine provenienti dal consumo ridotto di energia.

Le reti intelligenti aumenterebbero la qualità̀ e affidabilità̀ della fornitura di energia, con la riduzione dei blackout e, allo stesso tempo, consentendo alle aziende un maggiore controllo sul proprio consumo energetico e, quindi, di ridurre la bolletta energetica. Peraltro, ciò̀ faciliterebbe l’integrazione dell’energia rinnovabile degli edifici (ossia i fotovoltaici sulle coperture) nella rete esistente. Inoltre, le reti intelligenti stimolano nuove opportunità̀ imprenditoriali. Le reti intelligenti assicurano la capacità di integrare più energie rinnovabili negli edifici e nelle reti, tale da consentire ai clienti di ridurre la propria bolletta energetica.

Un percorso che dovrà necessariamente passare attraverso i fondi del PNRR e tramite un dialogo pubblico privato che, partendo dal territorio e dalle rappresentanze amministrative locali (comuni e regioni) possa dialogare con le istituzioni governative per rendere l’Italia un paese più inclusivo e aperto al digitale.

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