Tra le esigenze più importanti confermate da questa fase di pandemia c’è certamente quella di ripensare al concetto di normalità e al modello di sviluppo legato all’economia digitale. La pandemia ha dimostrato che le comunità, le aziende, che già in passato abbiano puntato con una certa visione del futuro dal punto sociale e ambientale sulle infrastrutture tecnologiche, sono sembrate reagire meglio alla crisi. È per questo che il World Economic Forum (WEF) e i programmi di sviluppo dell’ONU stanno sottolineando la necessità di potenziare i sustainable development goals delle nazioni Unite, cioè puntando sulla sinergia di investimenti pubblici e privati soprattutto da destinare a infrastrutture tecnologicamente avanzate, sostenibili e resilienti.

Il WEF in particolare in questo periodo del dopo pandemia, può ricordare veramente per stimoli e per prolificità di idee, le opportunità che sono state fornite dal secondo dopoguerra e in particolare sul piano informatico l’UNDP in sinergia con realtà come Amazon, Google e Microsoft, con la campagna detect and protect, un grande sforzo globale per identificare soluzione innovative e sostenibili per i paesi in via di sviluppo che siano facili da riprodurre in low cost.

A livello globale la domanda di infrastrutture e economia digitale è cresciuta negli ultimi mesi a ritmi vertiginosi, generando un ritardo di 3,5 mila miliardi tra gli impianti necessari e quelli previsti per il 2040. La domanda viene puntata soprattutto su un’architettura verde, all’avanguardia, per colmare un vuoto che potrebbe generare una crescita di 90 mila miliardi per il PIL mondiale. A beneficiarne sarebbero soprattutto le nazioni a basso e medio reddito, sia in un’ottica socio-ambientale e sia a livello economico, in quanto gli investimenti vedrebbero un ritorno di 4 euro per ogni euro speso e a patto che si punti su progetti di resilienza a lungo termine.

Anche la Commissione Europea nel vecchio continente sta promuovendo una serie di misure che vengono riassunte in una nota predisposta da Confindustria dedicata al finanziamento di nuove infrastrutture o progetti virtuosi volti ad affrontare il mondo post pandemia.

Di altrettanta grande importanza le proposte presentate dall’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, presieduta dal Presidente Gabriele Ferrieri, i quali hanno presentato un piano che, legato alle misure prese dall’Europa, ponga massima priorità alla realizzazione di riforme all’insegna della trasformazione digitale, dell’innovazione, del sostegno alle imprese e di un processo di semplificazione e sburocratizzazione della pubblica amministrazione, ponendo al centro dell’agenda il tema giovani e innovazione.

Queste iniziative cercano di rispondere alle grandi sfide che si prospettano per il pianeta e cercano di riaffermare l’inesauribile resilienza di cui è capace l’essere umano, che si pone sempre nuove sfide e può riuscire con la tecnologia ad immaginare un futuro che non sia solo diverso, ma migliore e soprattutto possibile.

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