Nell’estate post-Covid nelle coste italiane per il Tartaday e’ record di nidificazioni di tartarughe marine. Sono gia’ 160, infatti, i nidi di tartaruga Caretta Caretta individuati da esperti e volontari sulle spiagge di tutta Italia in poco meno di due mesi. Il bilancio e’ ancora provvisorio perche’ le nidificazioni di mamma tartaruga andranno avanti ancora per qualche giorno, ma e’ gia’ stato superato abbondantemente il numero di nidi rinvenuti negli anni scorsi: 62 in Sicilia, 58 in Calabria, 25 in Campania, otto in Puglia, quattro in Toscana e tre nel Lazio.

Tartaday

Per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica il 13 agosto si celebrera’ in tutta Italia il Tartaday 2020.

Mamma tartaruga nella notte esce dall’acqua risalendo la riva per dirigersi verso l’arenile scegliendo il punto dove scavare una buca e deporre le uova che si schiuderanno nei successivi 45-60 giorni.

A rischio estinzione

La specie Caretta caretta e’ ancora a rischio estinzione. Si stima che ogni anno, solo nel mar Mediterraneo, muoiano oltre 40mila esemplari per via di incidenti con le imbarcazioni, intrappolate nelle reti da pesca, impigliate negli ami e per l’ingestione di plastica scambiata per cibo. Le fasi successive al soccorso in mare prevedono le cure mediche, la riabilitazione e poi la liberazione in mare.

Caretta Caretta

Di Caretta caretta, come della maggior parte delle tartarughe marine, si conosce ancora molto poco. Come tutti i rettili, hanno sangue freddo, il che le porta a prediligere le acque temperate. Respirano aria, essendo dotate di polmoni, ma sono in grado di fare apnee lunghissime. Trascorrono la maggior parte della loro vita in mare profondo, tornando di tanto in tanto in superficie per respirare. In acqua possono raggiungere velocità superiori ai 35 km/h, nuotando agilmente con il caratteristico movimento sincrono degli arti anteriori. Sono animali onnivori: si nutrono di molluschi, crostacei, gasteropodi, echinodermi, pesci e meduse, ma nei loro stomaci è stato trovato di tutto: dalle buste di plastica, probabilmente scambiate per meduse, a tappi ed altri oggetti di plastica, ami scambiati per pesci, reti e fili scambiati per alghe.

Fonte: Agenzia Dire

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