Le ha formulate l’Associazione Nazionale Giovani Innovatori. Chiesti maggiori investimenti nel settore dell’health care, con capitali sia pubblici che privati, per l’utilizzo e la sperimentazione delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale, realtà aumentata, 3D printing, robotica e nanotecnologia, per ridisegnare la maggior parte dei processi gestionali della sanità.

Al fine di limitare l’impatto economico negativo delle misure di contenimento del Covid-19 e per difendere l’interesse nazionale contrastando la costante cessione e dispersione di talenti, proprietà intellettuale e altri asset strategici, e sostenendo il comparto sanitario e il rilancio del settore turistico, occorrono misure e provvedimenti straordinari da parte del Governo e dell’Unione Europea.

Angi, l’Associazione Nazionale Giovani Innovatori, promossa e patrocinata dalle maggiori istituzioni italiane ed europee, presieduta dal Presidente Gabriele Ferrieri, da sempre parte integrante del tessuto innovazione italiano, in rappresentanza dei giovani e delle imprese, lancia le sue proposte per un “Decreto Innovazione” a sostegno di imprese, startup, turismo e sanità.
 
Per quanto riguarda in particolare il settore medico, le tecnologie a supporto dell’health care hanno visto un grandissimo incremento in quest’ultimo periodo a causa del lockdown. L’automazione di molti processi, la digitalizzazione delle ricette, e le stesse terapie che si svolgono in maniera telematica tra medico e paziente, stanno costituendo un valido aiuto durante l’emergenza sanitaria.
Angi propone quindi maggiori investimenti nel settore, con capitali sia pubblici che privati, per l’utilizzo e la sperimentazione delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale, realtà aumentata, 3D printing, robotica e nanotecnologia, per ridisegnare la maggior parte dei processi gestionali della sanità.

In particolare, l’incremento della robotica potrebbe essere applicato nei reparti ospedalieri, dove vengono trattati i pazienti affetti da Covid-19, per evitare che medici e sanitari siano esposti al rischio del contagio, che è sempre in agguato malgrado le protezioni indossate, soprattutto per somministrare farmaci ai pazienti o per portare loro i pasti.

Grandi aspettative vengono riposte anche nell’AI al servizio della ricerca, di cure e nello sviluppo di un vaccino, dal momento che si tratta di sistemi esperti che apprendono dai loro errori e possono velocizzare le ricerche farmacologiche abbreviando i tempi di sperimentazione al fine di scoprire nuove cure per sconfiggere il virus.

Le aziende biofarmaceutiche svolgeranno secondo gli analisti un ruolo molto importante nel sostenere le strategie governative per uscire dall’attuale crisi economica, infatti i test, i trattamenti e i vaccini, saranno fondamentali per contenere e fermare il rischio epidemico a breve e medio termine.

Il settore sanitario dovrebbe quindi dimostrarsi più resistente rispetto agli altri settori economici e mantenere il suo status quo come già è avvenuto nelle precedenti recessioni: la capacità dell’health-care di sviluppare soluzioni innovative per fronteggiare l’enorme cambiamento avvenuto nel mondo economico, sarà fondamentale per aiutare la società ad affrontare il mondo post-pandemico.

I maggiori investimenti nell’ambito sanitario sono giustificati sia dall’invecchiamento medio della popolazione, sia dalle malattie legate a nuovi stili di vita come il diabete o le malattie cardiovascolari e quindi l’assistenza sanitaria sempre più in futuro rappresenterà una parte consistente e crescente della spesa pubblica e delle famiglie sia nei paesi sviluppati che in quelli emergenti. Il settore quindi vedrà un grande sviluppo di investimenti sia pubblici che privati perché la salute della popolazione è una priorità assoluta per i governi e gran parte dei finanziamenti previsti per superare la crisi saranno indirizzati al settore sanitario bio-farmaceutico che non ha mai interrotto la produzione e vedrà sicuramente una crescita delle vendite e degli utili nel 2020 rispetto agli altri settori che hanno dovuto interrompere la produzione.

Le nuove tecnologie applicate al campo medico saranno sicuramente di grande aiuto per debellare l’epidemia, tuttavia conclude Angi, si impone un ripensamento generale dell’organizzazione sanitaria, finora incentrata sugli ospedali, per incrementare invece i presidi intermedi sul territorio: dai medici di base alle Asl alle Unità Speciali USCA.

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